Borg era un fenomeno paranormale. Dicevo sempre di lui che era «un matto calmo». La sua era una pazzia ben mascherata. Stava tutto il giorno a registrare la tensione delle corde delle racchette. Un giorno o l'altro schioppi, gli dicevo, ti esplode il cervello. Gli è esploso un giorno, dopo...
Il consiglio ai giovani da dare è quello di fare sempre ciò in cui si crede. Se hai passione per un qualche cosa e ci credi, dacci dentro. Non è detto che uno ci riesca, ma almeno ci hai provato e non avrai nessuna recriminazione futura. Ma se non c'è...
Per organizzare un torneo bisogna conoscere bene la città in cui si svolge. Roma è una grande «zoccola», i miei Internazionali sposavano sport e mondanità, i campioni del tennis e il generone romano.
Fu Ignazio Pirastu, al tempo responsabile della Commissione Sport del Pci, a farci arrivare l'inattesa notizia: per Berlinguer dovevamo andare in Cile. E voleva lo sapessimo. Per il segretario del Pci non sarebbe stato giusto che la Coppa finisse nelle mani del Cile del regime-Pinochet piuttosto che nelle nostre. Da...
Se arrivi a giocare a un livello mondiale non puoi permetterti d'essere pigro. Ho subìto i luoghi comuni che vedono nel romano un campione d'indolenza. Guardi Francesco Totti: ha lavorato come un pazzo per rientrare in forma ai Mondiali e sono lì tutti a sbalordirsi. Capitava magari quando, dopo tre...
Credo però che Arthur abbia rivoluzionato il tennis internazionale: è stato il primo giocatore nero a vincere, dando una radicale svolta. Mi è stato raccontato di alcuni circoli in cui i giocatori di colore non potevano nemmeno entrare, Ashe in questo senso è stato molto importante.
Un uomo di ghiaccio? Date retta, solo all'apparenza. In campo però era una macchina, però. Con quel suo tennis di rimbalzo, con quei pallonetti che prendevano velocità quando toccavano terra, ha finito per dare una nuova dimensione al campo.
Sono sempre stato di sinistra ma non mi piacciono i fanatismi, gli eccessi ideologici. Alla fine mi risulta che Enrico Berlinguer ci avesse ripensato. E comunque io volevo andare e vincere. Il pubblico cileno fu straordinario, il migliore che abbia mai incontrato, ma l'aria era molto pesante, opprimente.
Al Roland Garros in particolare giocai il miglior tennis della mia vita, dopo aver annullato con un tuffo un match point dell'avversario e surclassato Borg nei quarti di finale. Sessanta secondi di pienezza totale, di felicità, alla fine della finale con Harold Solomon e poi basta. La sera, nella cena...
Borg e Vilas hanno rovinato una generazione di giocatori. Oggi non c'è più un giocatore d'attacco, capace di ammorbidire la palla. Andre Agassi è stato l'evoluzione di questo tennis. Ha inventato un nuovo modo di giocare, primo attaccante a fondo campo. Oggi trovi degli energumeni che impugnano l'attrezzo. Il tennis...
Nel tennis c'è il doping come in quasi tutti gli sport. Non credo agli atleti vittime, che prendono le cose senza saperlo. Allora non sono vittime, sono deficienti. La verità è che poi beccano sempre chi vogliono beccare. Conta molto la forza politica di una nazione.