Incipit di “L’Italia in presadiretta”, di Riccardo Iacona Lo so, il titolo è forte e vedo già le smorfie …

Lo so, il titolo è forte e vedo già le smorfie scettiche di quelli che non credono che in Italia ci sia un’emergenza libertà di stampa e di espressione, quelli che pensano che in fondo «è sempre stato così, anche ai tempi della Prima repubblica, solo che non si sapeva e le cose venivano fatte di nascosto», quelli che «tanto lottizzano tutti, anche la sinistra quando era al potere ha fatto come Berlusconi», insomma quelli che sostengono che la politica ha sempre controllato la Rai e c’è poco da gridare «al lupo, al lupo!». Ma io ho avuto la fortuna, in questi anni, di attraversare per lavoro l’Italia in lungo e in largo, ho avuto il tempo di mettermi a fianco degli italiani e raccontare le loro storie, ho avuto il privilegio di poter leggere in profondità quello che stava succedendo nel paese. E adesso ho le prove. Le prove che l’Italia di Berlusconi è già un paese meno libero e che il futuro che ci aspetta riserva ancora meno libertà. Posso dire di averlo visto con i miei occhi.

Incipit

L’Italia in presadiretta

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