Incipit di “Uccelli”, di Aristofane Sperarbene: Diritto, dici, dove c’è quell’alber…

Sperarbene: Diritto, dici, dove c’è quell’albero?
Gabbacompagno: Crepa! – Questa, poi, gracchia un dietro fronte!
Sperarbene: Pover’òmo, che andiamo in su e in giú?
Gira e rigira, ci ammazziamo a ufo!
Gabbacompagno: E io, misero me, per dare ascolto
a una cornacchia, me ne vado a zonzo
per piú di mille miglia!
Sperarbene: E io, per dare
ascolto a un graccio, ho già ridotte in polvere
l’unghie dei piedi, poveretto me!

Incipit

Uccelli

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