[Sul suo libro ‘Passi da gigante’]E’ stato bello accorgersi che raccontare di quei tempi non significava parlare di partite e canestri: significava parlare di persone. Ecco perché nel libro il lettore non troverà la storia delle nostre vittorie, ma verrà accompagnato nel viaggio surreale in un mondo popolato da esseri incredibili. Si parla di scherzi, risate, botte. Si parla di quello che stava dietro ai nostri successi.
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