La cosa di cui più mi vanto è stata l’invenzione del modulo ad albero di Natale: avevo tantissimi centrocampisti dai piedi buoni e fu la chiave per farli giocare tutti insieme dando alla squadra un equilibrio unico. Il giorno più importante fu la finale di Champions vinta a Manchester contro la Juve: mi permise di togliermi l’etichetta di allenatore perdente che i due anni alla Juventus mi avevano appiccicato addosso.
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