So che per l’Italia tu nutri un’attrazione incurabile, così come molti ebrei tedeschi per la Germania. Questo genere di debolezza sentimentale è da ricondurre alla nostra nostalgia per una dimora stabile su questa terra effimera, in questo illudendoci, a torto, che i goyim[i non-ebrei]ne abbiano una e solo noi no. Credo però che non sia una vera patria una terra dove un uomo di buon senso non può nemmeno aprire il becco.[8 agosto 1938]
Cit.
Lettere a Michele Besso