Come ai tempi di Mach dominava una concezione materialistica dogmatica, quanto mai dannosa, allo stesso modo siamo prigionieri, oggi, di una visione soggettivista rivestita di positivismo. L’esigenza di concepire la natura come realtà obiettiva viene descritta come un pregiudizio superato, mentre le magagne dei teorici dei quanti sono una virtù. Proprio vero, gli uomini sono più suggestionabili dei cavalli: ogni tempo è dominato da una moda, e i più neppure sono capaci di riconoscere il tiranno.[10 aprile 1938]
Cit.
Lettere a Maurice Solovine