Quando il pensiero è costretto dall’esperienza di un dolore fisico, anche leggero, a constatare la presenza della sventura, si viene a creare una situazione di violenza, come per un condannato obbligato a guardare per ore e ore la ghigliottina che dovrà tagliargli il collo. Ci sono esseri umani che possono vivere venti, cinquant’anni in questa situazione di violenza. Si passa accanto a loro senza accorgersene. Quale uomo è capace di riconoscerli, se non è Cristo stesso a guardare attraverso i suoi occhi? Si nota soltanto che talvolta essi si comportano in modo strano e si critica quel modo di comportarsi.
Cit.
L’amore di Dio e la sventura