Nella primavera del 1940 ho letto la Bhagavatgita. Cosa curiosa, nel leggere quelle parole meravigliose di suono talmente cristiano, in bocca a una incarnazione di Dio, ho avuto la forte sensazione che la verità religiosa esiga da noi ben altro che l’adesione accordata a un bel poema, un’adesione ben altrimenti categorica.
Cit.
Attesa di Dio