All’antica e disperante maledizione del Genesi, che faceva apparire il mondo come un luogo di pena e il lavoro come il marchio della schiavitù e dell’abiezione umana, egli[Francesco Bacone]ha sostituito in un lampo di genio la vera carta dei rapporti dell’uomo con il mondo: «L’uomo comanda alla natura obbedendole». Questa formula così semplice dovrebbe costituire da sola la Bibbia della nostra epoca. Essa è sufficiente a definire il lavoro vero, quello che rende gli uomini liberi, e questo nella misura stessa in cui è un atto di sottomissione cosciente alla necessità.
Cit.
Riflessioni sulle cause della libertà e dell’oppressione sociale