Bisogna tuttavia convenire che l’amicizia, essendo armonia fra le anime, non potrebbe sopravvivere ad una lontananza prolungata, se queste anime non si dessero di tanto in tanto segni di buon accordo, e questi segni possono essere di due specie: le parole e le azioni. Le parole portate dal foglio fedele fanno comprendere a colui che dimentica che non è affatto dimenticato; esse fugano le inquietudini, mettono in comune i dispiaceri e le tristezze; è davvero un commercio epistolare in cui si guadagna sempre e non si perde mai. Tuttavia ci sono dei legami più forti ancora delle parole: sono le azioni. Nulla rende più familiari due uomini fra loro come il mangiare insieme, viaggiare insieme, lavorare insieme; ora, se degli atti puramente materiale hanno questa potenza, gli atti morali ne avranno molta di più, e se due o più persone sono d’accordo per fare insieme il bene, la loro unione sarà perfetta. Così almeno assicura Colui che dice il Vangelo:In verità, quando voi sarete uniti nel mio nome, io sarò in mezzo a voi.
[A Leonce Curnier, Lione, 9 marzo 1837]
Cit.
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