La più esecrabile tra le stragi che alimentano ogni giorno l’industria della carne è la mattanza di Pasqua, perché costa la vita di moltissimi animali in tenera età: agnelli e capretti. Strappati alle madri, che trascorrono giorni interi cercandoli e disperandosi, sottratti ai loro giochi spensierati per essere ammassati su furgoni che li portano verso la morte, senza più un filo di voce per i belati di terrore, gemiti simili al pianto di un bambino, che emettono fino all’ultimo istante di vita: tutto questo in nome di un consumismo che si nutre di una tradizione insensata. Nulla può giustificare un simile massacro: un cocktail di crudeltà, business, e ignoranza, con cui le prescrizioni religiose non hanno nulla a che vedere.
Cit.
Manifesto animalista