Viandante, che trovasti chiusa
la porta della città straniera,
ch’era fiorita nella tua pupilla
come una serra di stelle,
torna alla piccola terra,
tagliata dal mare: lontana,
ma tanto vicina al tuo cuore.Chiudi nell’ombra come in un sepolcro
i sogni d’infinite lontananze,
e statuario, re nel tuo rifugio,
scaccia dalla soglia immacolata
la porpora nova che copre l’antico cencioso,
ed apri la porta, solo, per tua madre.La troverai all’angolo del tempio,
dove si fermano, a sera, i pezzenti malati
a chiedere limosina di sole;
fra i tisici, i lebbrosi,
i luetici dalle ossa slegate,
chiamala a gran voce:una si leverà fra tanti,
e bacerai le piaghe dei suoi piedi.
Titolo della poesia
La porta chiusa