Oh l’orchidea cristallina
del mio sogno,
sbocciata nel vespero
agonizzante
intriso di sangue,
striato
da fili di latte
coagulato;
sfiorita ne la sera
fuligginosa, senza trilli metallici
d’usignoli,
senza voli
di capinera,
senza tremuli tintinni
di sonagli opalini
della veste celeste
abbrunata d’una dama misteriosa!…Oh l’orchidea!
In un’alba imbellettata
di biacca rosata
con le labbra violacee
da brividi alitanti di gelo,
rividi i petali biancastri, malaticci
del mio sogno iridescente
imputriditi laggiù
nel palude affogato
di limo – calice
di lacrime salmastre stillate
da un salice
che non piange più!
Titolo della poesia
Sfioritura