Ho tutta l’anima incrinata di brividi di stelle.
Trillano ancora dei grilli lungo i lembi verderame dei fossati polverosi, e dai pantani melmosi scoppiano cori lontani di rane arrochite.
Il silenzio intorno a quel pino bagnato d’ombra, che ogni sera al vespro china mesto il capo, dopo aver sorriso a l’ultima vampata di sole, mi succhia l’anima ai ricordi.
Sento ancora il volitare vellutato dei lapilli d’un mucchio morbido di sogni, incenerito una sera lontana sotto l’archetto di platino dorato de la luna.
I freschissimi ciclamini di luce de l’alba non hanno ancora del tutto distrutto il mosaico de la notte: qualche pietruzza lucente, paurosa, tremola ne l’ignoto…
Titolo della poesia
Albore