Poesia di Pablo Neruda Chino sulle sere, lancio le mie reti tristi nei…

Chino sulle sere, lancio le mie reti tristi
nei tuoi occhi oceanici.
Lì si tende e arde nella pira più alta
la mia solitudine che annaspa come un naufrago.
Lancio rossi segnali oltre i tuoi occhi assenti
che ondeggiano come il mare sulla sponda di un faro.
Sorvegli solo le tenebre, femmina distante e mia,
dal tuo sguardo talora emerge la costa dello spavento.
Chino sulle sere, getto le mie reti tristi
in questo mare che scuote i tuoi occhi oceanici.
Gli uccelli notturni beccano le prime stelle
che splendono come la mia anima quando ti amo.
La notte galoppa sulla sua cavalla ombrosa
sparpagliando spighe azzurre sul campo.

* * *

[Inclinado en las tardes tiro mis tristes redes
a tus ojos oceánicos.
Allí se estira y arde en la más alta hoguera
mi soledad que da vueltas los brazos como un náufrago.
Hago rojas señales sobre tus ojos ausentes
que olean como el mar a la orilla de un faro.
Solo guardas tinieblas, hembra distante y mía,
de tu mirada emerge a veces la costa del espanto.
Inclinado en las tardes echo mis tristes redes
a ese mar que sacude tus ojos oceánicos.
Los pájaros nocturnos picotean las primeras estrellas
que centellean como mi alma cuando te amo.
Galopa la noche en su yegua sombría
desparramando espigas azules sobre el campo.]

Titolo della poesia

Chino sulle sere

0 0 voti
Article Rating
Iscriviti
Avvertimi
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments