Tu il calabrone e io la rosa,
tu la schiuma e io lo scoglio;
nello strano mutamento,
tu la Fenice e io il rogo.Tu, il Narciso, e io la fonte;
io gli occhi che ti specchiano turbato;
tu il tesoro e io la borsa;
io l’onda e in me chi nuota.E tu, le labbra sulle labbra,
tu il languore che la febbre culla,
l’onda che nell’onda si confonde.Ma qual che sia il dolce gioco,
sempre l’anima involandosi nel fuoco,
uccello d’oro, nel cielo azzurro aperto.
Titolo della poesia
Erotica