Ora ne ricordo uno, prima ne ricordavo un altro.
Verrà un giorno in cui nessuno sarà ricordato.
Allora nello stesso oblio si fonderanno.
Una volta ancora la carne unita, e le nozze
che in se stesse si compiono, come ieri e sempre.Poiché eterno è l’amore che unisce e separa, e eterna la fine
(era già cominciata, prima di essere), e siamo eterni,
fragili, nebbiosi, balbuzienti, frustrati: eterni.E anche l’oblio è ricordo, e lagune di sonno
sigillano col loro negrume ciò che amammo e fummo un giorno,
o che mai fummo, ma che anche così brucia in noi
come la fiamma che dorme nei ciocchi buttati nella legnaia.[da “Chiaro Enigma”, 1951]
Titolo della poesia
Permanenza