Solitudine, mia compagna sola,
dea del prodigio, che hai voluto farlo
non richiesta!, di dare la parola
alla mia voce, dimmi: con chi parlo?Rifuggo ormai la chiassosa brigata
e senza amici solo pena c’è
con te, signora, nel viso velata,
sempre velata se parli con me.Non muterò per quanto mi rinnovi,
penso; non è l’enigma quel sembiante
che nell’intimo specchio appare nuovo,altro è il mistero: la tua voce amante.
Discoprimi il tuo volto ch’io li trovi
fissi su me i tuoi occhi di diamante.
Titolo della poesia
Poesia d’amore