Lo scopribugie era addormentato quando sentì squillare il telefono.
Dapprima credette che fosse la sveglia che gli ordinava di alzarsi, ma poi si risvegliò completamente e si ricordò la sua professione.
La voce che udì era rauca, come contraffatta. Non riusciva a capire cosa l’alterasse: se l’alcool, le droghe, l’ansia o la paura.
Era la voce di una donna; ma avrebbe potuto essere un’adolescente che imitava una donna, o una donna che imitava un’adolescente.
Incipit
Una spia nella casa dell’amore