Incipit di “Una notte del ’43, Cinque storie ferraresi”, di Giorgio Bassani Sul momento si può anche non accorgersene. Ma b…

Sul momento si può anche non accorgersene. Ma basta che uno sieda qualche minuto a un tavolino all’aperto del Caffè della Borsa, in Corso Roma, con davanti la rupe a picco, di un rosso quasi dolomitico, della Torre dell’Orologio, e poco più a destra la terrazza merlata dell’Aranciera, perché la cosa salti subito all’occhio. Giorno o notte che sia, difatti, estate o inverno; che piova o no: la gente se deve passare per di lì, è difficile che non preferisca infilarsi sotto il basso portichetto dove si annidano in penombra i locali contigui del Caffè della Borsa e dell’antica farmacia Barilari, anziché tenersi dalla parte opposta, al marciapiede che segue in linea retta la Fossa del Castello.

Incipit

Una notte del ’43, Cinque storie ferraresi

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