Joseph Giebenrath, mediatore e agente di commercio, non si distingueva dai suoi concittadini per nessuna virtù e per nessun pregio particolare. Come loro era tarchiato e robusto, dotato di un discreto senso commerciale unito a una sincera, congenita venerazione per il denaro; e come loro possedeva una villetta con giardino, una tomba di famiglia al cimitero e una devozione alquanto spregiudicata che con l’andar del tempo aveva finito col mostrar la corda, il debito rispetto per il Signore Iddio e per l’autorità costituita e una sottomissione cieca ai ferrei comandamenti del decoro borghese.
Incipit
Sotto la ruota