Incipit di “Se non la realtà”, di Tommaso Landolfi Scrivo da Venezia, e chi scrive da Venezia ne a…

Scrivo da Venezia, e chi scrive da Venezia ne avrebbe delle cose da dire: specie ora colla Biennale, le mostre, i convegni, i teatri verdi e tutto il resto. Senza contare che insomma Venezia è, come dicono, una dimensione dell’animo, sicché con essa deve prima o poi fare i conti chiunque usi tener la penna in mano.
Eppure, o sia umore o naturale pochezza, io sono stavolta propenso a lasciare ad altri meglio qualificati il lumeggiarne gli aspetti ufficiali, spettacolari o universali, e per conto mio mi atterrò piuttosto a qualche minuto episodio di cui un vagabondare senza meta mi abbia fatto testimonio. Così, se non di altri, riscuoterò almeno l’approvazione di coloro che amano «la vita colta sul vero». In conclusione, il lettore resti avvertito: non cerchi in queste pagine che quanto io gli prometto. E, per cominciare, si disponga a udire di due tipi per qualche riguardo notevoli che mi è capitato d’incontrare nei passati giorni.

Incipit

Se non la realtà

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