Ore 5,18
Emily Jansen tirò un sospiro di sollievo. Quel lungo viaggio in aereo stava per giungere al termine. Dai finestrini filtravano scie di luce mattutina. In braccio a lei, la piccola Sarah, intenta a risucchiare fragorosamente ciò che rimaneva del contenuto del biberon e ad allontanarlo da sé con i pugnetti, strizzò gli occhi per l’improvviso chiarore. «Buono, vero?», le disse Emily. «Okay… oplà…».
Si appoggiò la neonata a una spalla, dandole dei colpetti sulla schiena. La bimba fece un ruttino gorgogliante e si rilassò.
Sul sedile accanto, Tim Jansen sbadigliò, stropicciandosi gli occhi. Aveva dormito tutta la notte, sin dalla partenza da Hong Kong. Emily, invece, non riusciva mai a dormire in aereo; era troppo nervosa.
Incipit
Punto critico