Incipit di “Punto critico”, di Michael Crichton Ore 5,18 Emily Jansen tirò un sospiro di sollie…

Ore 5,18
Emily Jansen tirò un sospiro di sollievo. Quel lungo viaggio in aereo stava per giungere al termine. Dai finestrini filtravano scie di luce mattutina. In braccio a lei, la piccola Sarah, intenta a risucchiare fragorosamente ciò che rimaneva del contenuto del biberon e ad allontanarlo da sé con i pugnetti, strizzò gli occhi per l’improvviso chiarore. «Buono, vero?», le disse Emily. «Okay… oplà…».
Si appoggiò la neonata a una spalla, dandole dei colpetti sulla schiena. La bimba fece un ruttino gorgogliante e si rilassò.
Sul sedile accanto, Tim Jansen sbadigliò, stropicciandosi gli occhi. Aveva dormito tutta la notte, sin dalla partenza da Hong Kong. Emily, invece, non riusciva mai a dormire in aereo; era troppo nervosa.

Incipit

Punto critico

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