Vasco Borden, quarantanove anni, si aggiustò il bavero della giacca e raddrizzò la cravatta mentre percorreva l’elegante corridoio moquettato. Non era abituato a vestirsi elegante, anche se l’abito che aveva addosso, blu scuro, se l’era fatto fare su misura per dissimulare la sua massa di muscoli. Borden, ex giocatore di football americano, lavorava come investigatore privato specializzato nel recupero di ricercati. Era un armadio di due metri per centoventi chili. In quel preciso istante era alle calcagna del suo uomo, un ricercatore di trent’anni dalla calvizie incipiente, ex dipendente della MicroProteonomics di Cambridge, Massachusetts, che si stava dirigendo verso la sala conferenze.
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