Uno dei due fece girare più volte la chiave nella serratura e poi entrò, seguito da un ragazzo che si tolse goffamente il berretto. Indossava abiti rozzi, dal forte odore di salsedine, ed era palesemente fuori posto nell’ampio atrio in cui si era ritrovato. Non sapeva cosa fare del berretto e stava cercando di infilarselo in una delle tasche della giacca, quando l’altro glielo prese. Il gesto fu calmo e naturale e il ragazzo goffo lo apprezzò. Lui mi capisce, pensò. Mi darà una mano. Il ragazzo camminava alle calcagna dell’altro oscillando le spalle, mentre le sue gambe si allargavano involontariamente, come se il pavimento si sollevasse e si abbassasse seguendo il gonfiarsi e il riaffondare delle onde del mare.
Incipit
Martin Eden
Martin Eden