Incipit di “La luce fantastica”, di Terry Pratchett Il sole sorgeva lentamente, come se non fosse s…

Il sole sorgeva lentamente, come se non fosse sicuro che ne valesse la pena.
Un altro giorno iniziava, ma molto gradatamente, ed ecco perché.
Quando la luce incontra un forte campo magico, perde ogni nozione di fretta e il suo ritmo rallenta. E nel mondo-Disco la magia è di sconcertante potenza, con il risultato che la morbida luce dorata dell’alba fluiva sul paesaggio addormentato come la carezza di un tenero amante o, come alcuni preferirebbero dire, uno sciroppo color d’oro. Si fermava a riempire le vallate. Si ammassava contro le catene montagnose. Quando raggiunse Cori Celesti la guglia di sedicimila metri, fatta di grigia pietra e di verde ghiaccio che segna il centro del Disco e alberga i suoi dei, formò alti cumuli per rovesciarsi alla fine in una grande ondata pigra, silenziosa come il velluto, sullo scuro paesaggio sottostante.
Uno spettacolo che non si vede in nessun altro mondo.

Incipit

La luce fantastica

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