La ragazza si insinuava in casa mia, a mia insaputa.
Mi capitava di aprire una porta e di trovarmela di fronte, che mi fissava con uno sguardo ambiguo. Nei suoi occhi chiari, avrei potuto leggere ogni intenzione. A segnalarmi le sue visite a sorpresa, erano i suoi passi cha salivano la scala interna, anche la notte, svegliandomi; oppure lo scroscio della doccia, improvviso, mentre ero assorto nel mio lavoro. Se la raggiungevo, lei apriva con un gesto da esibizionista la tenda di plastica.
Il suo corpo si lasciava inondare ruotando sulle punte dei piedi con un’arguzia erotica che mi sollecitava e, insieme, mi metteva a disagio.
Incipit
La grande Giò