Era notte inoltrata quando l’agente Joseph Tinbane, mentre faceva un giro di perlustrazione nei pressi di un cimitero molto piccolo e fuori mano a bordo della sua aeromobile, udì suoni lamentosi e familiari. Una voce. Si diresse subito sul posto con l’aeromobile, sorvolando i ferri acuminati del malridotto cancello del cimitero, discese dalla parte opposta, e si mise in ascolto.
La voce, soffocata e debole, diceva: “Mi chiamo Tilly M. Benton, e voglio uscire. Qualcuno mi sente?”
L’agente Timbane puntò la sua torcia. La voce veniva dall’erba. Come aveva immaginato, la signora Benton era sottoterra.
Incipit
In senso inverso