Mi chiamo Alejandro Ferri. Il mio nome ha echi marziali, ma né i metalli della gloria né la grande ombra del macedone — la frase è dell’autore de I marmi che mi onorò della sua amicizia — somigliano all’uomo grigio e modesto che imbastisce queste righe, all’ultimo piano di un albergo di calle Santiago del Estero, in un Sud che non è più il Sud.
Incipit
Il libro di sabbia – Il Parlamento