Incipit di “Il ballo del conte d’Orgel”, di Raymond Radiguet I moti di un cuore come quello della contessa d…

I moti di un cuore come quello della contessa d’Orgel sono forse superati? Una mescolanza di dovere e di indolenza potrà sembrare incredibile, ai giorni nostri, anche in una persona di razza e in una creola. Non sarà piuttosto che l’attenzione si distoglie dalla purezza, con il pretesto che offre meno sapore della dissolutezza?
Ma le manovre incoscienti di un’anima pura sono ancora più singolari delle combinazioni del vizio. È ciò che risponderemo alle donne che, le une, troveranno la signora d’Orgel troppo onesta, e le altre troppo facile.

La contessa d’Orgel apparteneva per nascita all’illustre casato dei Grimoard de la Verberie, che brillò per parecchi secoli di un lustro incomparabile. Tuttavia, non è che gli antenati della signora d’Orgel si fossero dati molto da fare. A tutte le circostanze gloriose alle quali le altre famiglie devono la propria nobiltà, questo casato è orgoglioso di essere rimasto estraneo. Un tale atteggiamento, a lungo andare, può essere pericoloso. I Grimoard erano in prima fila fra quelli che ispirarono a Luigi XIII la decisione d’indebolire la nobiltà feudale. Il loro capo mal sopportò quell’ingiuria, e fu con scalpore che lasciò la Francia. I Grimoard si stabilirono in Martinica.

Incipit

Il ballo del conte d’Orgel

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