A Saratoga la stagione delle corse era al culmine. Il termometro era salito oltre i trenta gradi, e una nebbiolina dorata filtrava i raggi del sole, alzandosi dagli olmi lunga la via di fronte al Grand Union Hotel e dagli stenti prati disseminati di giovani abeti e protetti contro le scorrerie di cani e bambini da una bassa staccionata bianca. La signora St. George, il cui marito era fra i più appassionati di corse, sedeva nell’ampia veranda dell’hotel, con una brocca di limonata ghiacciata sul tavolo accanto e un ventaglio di palma nella piccola mano, scrutando l’esterno attraverso le altissime colonne bianche del portico, che tanto spesso ricordavano ai viaggiatori in possesso di una certa cultura il Partenone di Atene.
Incipit
I bucanieri