Carlsson va a servizio e dà prova s’essere un volpone.
Arrivò come un acquazzone una sera d’aprile, con una boccia di Höganäs a tracolla. Clara e lotta erano venute a prenderlo con la barca da pesca all’approdo di Dalarö, ma ci volle un secolo prima che tutti fossero in barca. Dovevano passare dal bottegaio per una botte di catrame, dalla farmacia per l’unguento grigio del maiale, e poi alla posta per un francobollo; e poi giù alla svolta a lasciare il gallo a Fia Lövström in cambio di mezza libbra di refe per riparare i tramagli, e ora s’erano arenate alla locanda, dove Carlsson offriva il caffè e biscotti.
Incipit
Gli isolani di Hemsö