Leggesi nelle antiche memorie delle fiorentine cose come già s’intese, per relazione, di alcuno santissimo uomo, la cui vita, apresso qualunque in quelli tempi viveva, era celebrata, che, standosi abstratto nelle sue orazioni, vide mediante quelle come, andando infinite anime di quelli miseri mortali, che nella disgrazia di Dio morivano, all’inferno, tutte o la maggior parte si dolevono, non per altro, che per avere preso moglie essersi a tanta infelicità condotte. Donde che Minos e Radamando insieme con gli altri infernali giudici ne avevano maraviglia grandissima. E, non potendo credere, queste calunnie, che costoro al sesso femmineo davano, essere vere, e crescendo ogni giorno le querele, e avendo di tutto fatto a Plutone conveniente rapporto, fu deliberato per lui di avere sopra questo caso con tutti gl’infernali principi maturo essanime, e pigliarne dipoi quel partito che fussi giudicato migliore per scoprire questa fallacia, o conoscerne in tutto la verità.
Incipit
Favola di Belfagor arcidiavolo