Del re che a Troia il campo un giorno mosse,
d’Agamennone figlio, or t’è concesso
veder con gli occhi tuoi ciò di cui brama
avevi ognora. Argo l’antica è questa,
che già bramavi, della figlia d’Inaco
punta dall’estro, il sacro suolo. Ed ecco
la licia piazza, Oreste, al Dio di lupi
sterminatore, sacra. A manca, è quello
d’Era il celebre tempio; e di Micene
d’oro opulenta, è questa la città,
ch’ora tu vedi; ed è quella, opulenta
di sterminii, la reggia dei Pelopidi,
ond’io, quel dí che il padre tuo fu spento,
dalle man’ t’ebbi della tua sorella,
t’involai, ti salvai, ti nutricai
insino a questa età, ché tu del padre
vendicassi la strage.
Incipit
Elettra