Non l’ho mai conosciuta da viva. Lei, per me, esiste solo attraverso gli altri, nell’evidenza delle loro reazioni alla sua morte. Scavando a ritroso e attenendomi ai fatti posso dire che era una ragazza triste e una puttana. Nella migliore delle ipotesi era una fallita, un’etichetta che, del resto, potrei applicare a me stesso. L’avrei consegnata volentieri a una fine anonima, poche righe su un rapporto della Omicidi, una copia carbone per l’ufficio del magistrato, i formulari per la fossa comune. Ma lei non avrebbe approvato questa conclusione: avrebbe preferito rendere manifesta la sua storia in tutta la sua brutalità. Le devo molto e poiché io solo conosco i fatti per intero, tocca a me mettere per iscritto queste righe.
Incipit
Dalia Nera
Dalia Nera