Lisandro Si, Palamede: alla regal Messene
Di pace apportator Sparta m’invia.
Sparta di guerra è stanca, e i nostri allori,
Di tanto sangue cittadin, bagnati,
Son di peso alla fronte e di vergogna.
Ira fu vinta da pietà. Prevalse
Ragione, e persuase esser follia
Per un’avara gelosia di Stato
Troncarsi a brani, e desolar la terra.
Poiché dunque a bramar pace il primiero
Fu l’inimico, la prudente Sparta| Volentier la concede, ed io la reco.
Né questo sol, ma libertade ancora
A quanluque de’ nostri è qui tenuto
In servitude; e a te, diletto amico,
Principalmente, che bramato e pianto,
Compie il terz’anno, senza onor languisci
Illustre prigioniero in queste mura.
Incipit
Aristodemo