Era una di quelle giornate in cui la vita pareva a James Bond – come deve aver detto qualcuno – un sei-quattro al tennis. Tanto per cominciare, aveva vergogna di se stesso, cosa che di solito non gli capitava. Soffriva dei postumi d’una maledetta sbronza, la testa debitamente dolente, le articolazioni debitamente anchilosate. Quando tossiva – l’eccesso di fumo si accompagna all’eccesso di alcool e inasprisce le conseguenze – uno sciame di luminosi puntini neri gli turbinava davanti come amebe in uno stagno. Il bicchiere di troppo si fa immancabilmente sentire troppo.
Incipit
Agente 007 Thunderball Operazione Tuono