C’è da sempre un equivoco sui torinesi e ha a che fare con l’appellativo di «bögianen» che è stato loro appiccicato addosso e che potremmo tradurre approssimativamente con «immobili». Senza farla troppo lunga con i riferimenti storici, esistono due modi di restare fermi: quello di chi non esplora e quello di chi non scappa. Ecco, il torinese è un «bögianen» nel senso che non scappa. Messo di fronte al nuovo borbotta, cincischia, tentenna. Ma appena ci entra dentro, se ne innamora e non lo lascia più.
Cit.
Il Corriere a Torino, la città che sa creare nei passaggi stretti, Corriere.it, 19 novembre 2017