Essere buono e vivere una vita buona significa dare agli altri più di ciò che prendiamo loro. Invece un uomo molle, e abituato a una vita lussuosa, non può far questo, in primo luogo perché avrà bisogno di molte cose (e ne avrà bisogno non per il suo egoismo, ma perché c’è abituato, ed è per lui una sofferenza privarsi d’una cosa alla quale è abituato), e in secondo luogo perché, adoperando e consumando tutto ciò che prende agli altri, con questo suo consumare troppe cose si indebolisce, si priva della possibilità di lavorare e perciò anche di servire gli altri.
Cit.
Il primo gradino (1892) – Da: “Perché la gente si droga?” e altri saggi su società, politica e religione