Veniva avanti[l’airone], adesso, sempre più avanti, mostrandoglisi con straordinaria, quasi insopportabile evidenza. Sulla testina perfettamente liscia inalberava per di dietro qualcosa di esile: una specie di filo, di antenna, chi lo sa. E lui, col cuore che frattanto aveva cominciato a battergli forte contro l’osso dello sterno, stava appunto chiedendosi che cosa diamine potesse essere quello strano affare, e stringeva le palpebre per cercare di vedere meglio, quando, all’improvviso, nella vasta aria soleggiata e ventosa, udì echeggiare il solito doppio sparo.
Cit.
L’airone