Erano stati due schiaffi che, dopo qualche momento di muto stupore, avevano risposto fulminei alle domande insistenti, se pure cortesi, di Lionello Scocca. Ma a quelle domande avrebbe potuto anche rispondere un urlo furibondo, disumano: così alto che tutta la città, per quanta ancora se ne accoglieva oltre l’intatta, ingannevole quinta di via Mazzini fino alle lontane Mura sbrecciate, l’avrebbe udito con orrore.
[Explicit]
Cit.
Una lapide in via Mazzini, Cinque storie ferraresi