A forza di sentir parlare di incredulità, cominciai a chiedermi perché credevo. Dubitavo, mio caro amico, e tuttavia volevo credere, respingevo il dubbio, leggevo tutti i libri dove la religione era provata e nessuno di quelli mi soddisfala pienamente. Credevo per uno o due mesi al valore di tali ragionamenti, un dubbio si affacciava ed io dubitavo ancora! Oh ! Come soffrivo perché volevo essere credente! La mia fede non era solida… Credetti per un istante di poter dubitare della mia esistenza. Alla fine mi decisi a credere. Poco a poco tutto si rafforzò ed oggi credo nell’autorità del principio di causa (in colui che tutto ha creato).
[A Auguste Materne, Lione, 5 giugno 1830]
Cit.
Lettere