Muti si allineano i dorsi dei libri, l’uno accanto all’altro. Li riconosco, ricordo l’ordine in cui li ho disposti. Con lo sguardo li vado supplicando: “Parlatemi… accoglietemi… prendimi con te, vita di un tempo… vita spensierata e bella… accoglimi di nuovo…”. E aspetto, aspetto. Sfilano le immagini, ma nessuna fa presa: non sono che ombre, reminiscenze… Nulla, nulla. La mia inquietudine cresce.[…]Davanti a tutto ciò me ne sto muto, come davanti a un tribunale, scoraggiato. Parole, parole, parole, che non mi raggiungono più. Lentamente ricolloco i libri nello scaffale. È finita.
Cit.
Niente di nuovo sul fronte occidentale
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