Ho scritto questo romanzo perché volevo lasciare impresse da qualche parte le sensazioni di quei giorni: quel “non esserci niente”, il ripetersi delle nuotate, delle passeggiate e dei tramonti, con il mare sempre presente. Così che, se per caso io o qualcuno della mia famiglia dovessimo perdere la memoria, ci basterebbe leggere questo libro per riuscire a ricordare quel luogo. E poi ancora una cosa: Tsugumi sono io. Con il brutto carattere che mi ritrovo, non poteva essere altrimenti.[Dal postscriptum]
Cit.
Tsugumi