Chi non conosce Anfitrïóne d’Argo,
ch’ebbe al talamo suo Giove partecipe,
cui die’ la vita Alcèo, figlio di Pèrseo,
e che d’Ercole fu padre? Io son quello.
E in Tebe venni a soggiornare, dove
la terrigena spiga degli Sparti
un giorno crebbe, della cui progenie
Marte ben pochi lasciò salvi; e questi
per i figli dei figli popolarono
di Cadmo la città.
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