Ho vissuto un’infanzia fortissima e sono grata ai miei genitori di avermi lasciata vivere libera nel giardino di casa nostra, io e il cane e mia sorella Paola, e anche la mia parte di solitudine e di immaginazione, ma sentivo molto forte la discrasia tra il mio essere totalmente scapestrata, e le regole della casa. Mio padre era intellettualmente molto esigente e io non ero brava a scuola, non brava con il linguaggio. Ma penso, come ha scritto Natalia Ginzburg nelle “Piccole virtù”,[…]che quello che deve starci a cuore è che ai nostri figli non venga mai meno l’amore alla vita.
Cit.
Io Donna, 17 aprile 2016