Ci sono solo due errori che si possono fare nel cammino verso il vero: non andare fino in fondo e non iniziare.
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Buddha e il buddismo
Biografia Gautama Buddha
Un giovane principe che influenzò tutto il mondo orientale
Fra il 6° e il 5° secolo a.C. visse in India settentrionale un giovane di nobile casata, Siddharta Gautama. Fu dal suo 'risveglio' (da cui l'epiteto di Buddha, ossia "il Risvegliato") che ebbe inizio la tradizione spirituale nota come buddismo. Il punto di partenza della dottrina buddista consisteva nella presa di coscienza della sofferenza diffusa nel mondo e soprattutto delle cause che la producono; Buddha intese fornire la cura spirituale per sfuggire alla catena senza fine del dolore. Dopo la sua morte, il buddismo diede luogo a numerose e differenti scuole di pensiero e si diffuse in tutta l'Asia orientale. Ancora oggi, esso è seguito da centinaia di milioni di persone
Il buddismo può essere considerato una tradizione spirituale che ha avuto un ruolo fondamentale nella storia dell'umanità.
Nel corso dei secoli, esso ha assunto varie forme, producendo una raffinata letteratura filosofica, ma anche un profondo culto popolare, di tipo religioso. Il buddismo è al tempo stesso una religione e una filosofia.
Il Buddha è un personaggio storico?
Buddha in sanscrito significa "il Risvegliato": oggi, gli studiosi hanno ormai riconosciuto che questo nome si riferisce a un personaggio realmente esistito, Siddharta Gautama, vissuto tra il 560 e il 480 a.C. circa. Siddharta era il giovane figlio della famiglia nobiliare dei Sakya; è per questo che egli è chiamato nei testi buddisti anche Sakyamuni, "l'asceta dei Sakya". Nacque a Kapilavastu, nei pressi dell'attuale confine fra India e Nepal.
Come Siddharta divenne il Buddha
Dopo il suo incontro con la sofferenza, Siddharta lasciò di notte il suo palazzo e la sua famiglia, e si liberò (come s. Francesco) dei suoi abiti nobiliari per vestirsi poveramente. Egli intraprese una serie di esperienze per giungere a comprendere il significato dell'esistenza: seguì l'insegnamento dei bramini, i sacerdoti indù, ma ne fu insoddisfatto; si ritirò poi nella foresta come un asceta (ascetismo), un uomo che vive solitario e lontano dal mondo. Infine, ai piedi di un grande albero di ficus, dopo aver superato le tentazioni di Mara, il sovrano infernale della Morte, Siddharta ebbe il 'Risveglio': la consapevolezza della causa del male, della sofferenza e della morte che sono presenti nel mondo.
Ma qual è lo scopo della dottrina buddista? Liberare l'essere vivente dalla sofferenza. La vita umana non può evitare la presenza del dolore e della morte, per un motivo molto semplice: tutto ciò che ha un principio deve avere una fine. Ogni esistenza è passeggera; l'uomo e la sua vita sono composti da una serie di fenomeni in continuo mutamento: nulla è permanente. Questa situazione riguarda non solo l'individuo, ma tutto ciò che è nell'Universo. Perfino gli dei un giorno cesseranno di esistere. La sofferenza è dunque connaturata all'essere umano, cioè fa parte della sua vita sin dal primo giorno. La non consapevolezza di questa verità da parte dell'uomo è definita 'ignoranza' (in sanscrito avidya): dunque, l'ignoranza non consiste semplicemente nel non essere colti, ma nel non rendersi conto del significato del mondo e della nostra stessa esistenza. È qui la radice del dolore e della sofferenza che spesso proviamo.