Frase di Gianni Clerici Era serio, Ken, infinitamente più serio di Hoad…

Era serio, Ken, infinitamente più serio di Hoad: l’unico suo difetto – a considerarlo tale – era proprio la gravità. Lo salvava il suo tennis. La perfezione di quei grandi rovesci simili a rasoiate diveniva spesso così assoluta, che si era costretti a sorridere. Quello che non concedeva di sé, Ken lo offriva con i suoi colpi, con esecuzioni tanto immacolate da illuminare i suoi match di una luce bianchissima, un tocco di perfezione geometrica simile alle note di Mozart.

[la Repubblica, 5 luglio 1994]

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