Il 9 novembre 1989 mi trovavo a Berlino ovest, in una Germania ancora divisa. Al convegno a cui partecipavo alcuni dei presenti erano di Berlino est. Una di queste persone, assente quel pomeriggio, più tardi arrivò in uno stato di sovraeccitazione: si era recata nella parte orientale e aveva sentito dire che il Muro era sul punto di essere aperto. Un gruppetto di noi corse rapidamente sul posto. Vi erano delle scale appoggiate al muro; cominciammo a salire, ma fummo bloccati dalle troupes televisive appena giunte: dovevano salire loro per primi, dicevano, per poterci filmare mentre ci arrampicavamo sul muro e arrivavamo in cima. Addirittura riuscirono a persuadere alcuni a scendere e salire una seconda volta, per essere sicuri di aver effettuato una efficace ripresa televisiva. Così si fa la storia sul finire del secolo XX: la televisione non solo arriva prima, ma allestisce lo spettacolo.
Cit.
Il mondo che cambia